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Se si cerca un Sindaco...


Se si cerca un sindaco, la prima cosa da fare è non andare a cercarlo in un pagliaio. E' risaputo, infatti, che nessuno ha mai trovato un ago nel pagliaio, figuriamoci un sindaco. E poi, vicino al pagliaio, a ben guardare, ci dovrebbe essere una stalla, con alcuni purosangue già in attesa di esser provati. Si vada a cercarlo lì, il Sindaco per Manfredonia del terzo millennio, ma facendo molta attenzione a non uscirsene fuori, dopo avere scovato proprio un ronzino.
Una volta individuato un vero purosangue, lo si porti in mezzo ai campi e lo si lasci libero di andare, per accertarsi che il troppo tempo al chiuso non gli abbia anchilosato le gambe. Ma se in tutti questi anni egli si è mantenuto in allenamento per il gravoso compito che l'attende, allora gli si prepari la sella, giacché potrebbe essere proprio lui quello buono per la gara. Attenzione, però, ancor prima di decidere se fargliela indossare, con tutti i finimenti, gli si chieda di rispondere con un sol cenno della testa - un vero purosangue riuscirebbe a farsi capire anche con l'intensità di uno sguardo - se è intenzionato a mantenere intatti i nostri campi, la scogliera e le cale d'argento, che ogni mattina bacia il sole.
Quando poi lo vedrete tornare dal trotterello con occhi fissi e disponibili, rivolgetegli subito un'altra domanda, ancor più difficile della prima: cosa pensa della democrazia.
E non temete di fargli questa domanda né dubitate che sappia rispondere. E' già accaduto nel passato che i cavalli abbiano parlato, ed anche governato una parte del mondo, perfino gran parte della nostra Europa. Per quanto, in realtà, non si trattava di cavalli di razza. Insieme a quei cavalli, poi, v'erano somari, caproni, maiali, pecore, bisce, oche e tanti altri animali, pieni di vanagloria. E ciò non è avvenuto, come si potrebbe pensare, nell'illusoria realtà della <>, ma proprio nella storia concreta e viva della nostra recente esistenza.
Dopo ch'egli avrà esposto con calma il suo concetto di democrazia, gli si chieda se intende governare il basto da solo o accompagnato da altri bravi lavoratori come lui, e se intende far conoscere subito al popolo della sua "Fattoria" i nomi di coloro coi quali vorrebbe governare. Se ritiene giusto rendere pubblici quei nomi ancor prima di salire alla casa della città, allora vuol dire ch'è un purosangue onesto e saggio, avendo già compreso che il capo è molto importante, ma ch'egli, senza un valido aiuto, non potrebbe andare molto lontano.
Se fosse un uomo, gli chiederemmo, ancora, se cavalcherebbe più volentieri nella società civile o nella società dei partiti; ma è solo un animale e non saprebbe rispondere a questo sofisma, perciò ci direbbe, con semplicità, che preferirebbe solo governare insieme ad esemplari per bene.
Se è davvero un buon cavallo, al momento d'inforcar la carretta e tirare avanti la soma del nostro futuro, si doterà di robusti paraocchi e se, spiegandocene ora il motivo, dirà ch'essi servono per tenere dritta la strada ed andare con passo sicuro verso la meta, dovendo lungo il percorso passare in mezzo al fango, senza esserne distratto e senza caderci dentro, accogliete con un sorriso compiaciuto la sua risposta.
Quanto alla presenza, nella nuova schiera dei governanti, di qualche robusta cavalla o volenterosa puledra, se è davvero un purosangue, egli saprebbe cosa rispondere ed il suo nitrito non potrebbe essere più alto e convinto.
Se poi gli chiediamo di renderci conto della sua eventuale ingordigia e se ama zoccoleggiare col danaro, egli ci potrebbe confermare che, per tutta la vita, si è dovuto abituare ad una asciutta dieta di biada e avena, per mantenere intatti la sua forza e lo splendido mantello; che giammai nelle corse, pure diverse volte vinte, è stato spronato da altro che dall'odore dell'erba e, per tacitare l'orgoglio, gli sono sempre bastate nutrite pacche sopra il collo e giù lungo il garrese, insieme a qualche innocente coppa scintillante.
Se, alla fine, vi sembrerà che a tutte le domande egli abbia risposto come si deve, sellatelo pure a mestiere, stringetegli i finimenti e non dimenticatevi di legargli, per augurio, un fiocco colorato sull'angolo della cavezza. Quindi, stampategli un affettuoso bacio sopra la bocca e lanciatelo pure nella corsa. E' quasi sicuro che vincerà.
Solo speriamo che, come è già accaduto da qualche parte nel passato, anche questa volta, mentre ci aspettiamo di veder vincere un cavallo, non esca vincitore un asino.
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